I coristi della Corale Quadriclavio


Leonello Solini, basso


Avevo 12 anni quando ascoltai a scuola per la prima volta il Magnificat di Bach. Per il mio cuore bambino forse una delle prime cotte, poi diventata l’amore più duraturo e fedele che mi ha accompagnato tutta la vita. La mia famiglia non ne volle sapere di farmi studiare musica, ma io mi intestardii a voler coltivare quella passione con gli studi di organo e poi con il servizio liturgico con il coro della mia parrocchia, che continua ancora oggi.

Mentre i miei coetanei si infilavano nelle discoteche io non mi perdevo un concerto: a quei tempi i Servi facevano una stagione organistica intensa e due – tre grandi oratori ogni anno.

Ho vissuto questo amore così, studiando il mio strumento e in queste serate in Basilica, fino a quando per caso pochi anni fa, mentre cantavo in Cattedrale, uno dei coristi dei Servi mi sentì, mi fu presentato e mi invitò.

Dall’esperienza ai Servi, che all’epoca erano quasi scomparsi e sopravvivevano proprio grazie ai vostri sforzi, all’arrivo fra di voi il passo è stato breve.

Se il mio affetto per i Servi si può paragonare a quello che si ha per un genitore, che ti ha cresciuto, custodito e accompagnato, il legame con il Quadriclavio somiglia più a quello che si crea fra due amanti, fatto di emozioni intense, momenti di gioia autentica, di passione, di desiderio di vita.

Qualche volta di fatica, ma non c’è fatica che non si possa affrontare quando non si è soli e al Quadriclavio mi sono sentito accolto dal primo giorno,

Mentre guardavo senza vederle le diecimila facce davanti a me a Laiatico, o mentre provavo alle spalle di grandi orchestre al teatro del Maggio o alla Radio Polacca, capivo che tutto quello che per anni da ragazzo avevo sognato era diventato vero, che la vita mi aveva fatto un regalo bellissimo.

Il regalo di un’esperienza fantastica, cantare in un coro per molti aspetti unico nel suo genere, e quello di tante persone con cui condividere una passione che fino ad allora avevo vissuto in modo pressoché solitario.

Ecco perché le persone del Quadriclavio per me resteranno sempre legate a questa sensazione così forte e così inaspettata, questa gioia che ancora oggi mi sorprende e che ho trovato dopo tanti anni quando ormai stavo per rinunciare a cercarla.

Grazie miei cari amici. Avete fatto la differenza.

 

Febbraio 2016